Il Natale in Svezia è, insieme alla Festa di Mezza Estate (che ricade in prossimità del solstizio d’estate), la ricorrenza senza dubbio più sentita e partecipata. E, nonostante si stia parlando di un Paese sempre più lontano dagli aspetti meramente religiosi, quanto appena detto non è un caso. Vediamo perché.
Il Natale in Svezia: tradizioni pagane ed etimologia
In tempi più antichi, anche in queste zone del remoto nord non erano inconsuete delle feste o celebrazioni nel periodo del solstizio di inverno. La lotta all’oscurità (tema in comune con la Festa di Santa Lucia), l’auspicio ed il desiderio di rivedere presto la luce solare, la speranza di “tornare alla vita” quanto prima, erano tutti elementi che smuovevano sicuramente gli animi dei nostri antenati. Poi sì, il cristianesimo ha fatto un po’ incetta di queste credenze e tradizioni popolari, trasformandole ed adattandole a sua misura: il Natale non fa di certo eccezione.
Tuttavia è probabilmente proprio quel vecchio retaggio pagano a far sì che questa ricorrenza sia tuttora così importante nel dna culturale svedese.
A dimostrazione di questo ci viene incontro l’etimologia. Nelle lingue svedese e danese “Natale” si chiama “Jul” (jol in norvegese, jòl in islandese). Jul è una parola di origine germanica che significa “festa” o “festività” e si riferisce in particolare al mese di dicembre e alla festa del solstizio di inverno (Yule, in italiano): ricorrenza durante la quale si era soliti mangiare, ubriacarsi e fare dei sacrifici animali, soprattutto di maiali. E questo sacrificio di metà inverno (midvinterblot in svedese) è dunque, probabilmente, un vecchio antenato dello julbord svedese (il buffè natalizio) in cui non può chiaramente mancare la carne di maiale. Ne parliamo più nel dettaglio in questo articolo.
Il periodo natalizio in Svezia
Ufficialmente il Natale in Svezia prende avvio il 24 dicembre e si conclude dopo venti giorni, il 13 gennaio: data del battesimo di Gesù nel mondo cattolico; giorno di Knut (o ventesimo giorno da Natale) qui in Svezia. La vigilia di Natale è senza dubbio la data più importante: è in quel giorno che si festeggia nel vero senso del termine il Natale (ne parleremo più nel dettaglio fra poco). Il 13 gennaio, invece, è un po’ come l’Epifania “che tutte le feste si porta via”, che in svedese diventa “tjugondag Knut körs julen ut” (il giorno di Knut porta via il Natale) o ancora “tjugondag Knut kastas granen ut” (il giorno di Knut si getta via l’albero di Natale).
I preparativi natalizi
I preparativi per il Natale iniziano almeno un mese prima. Già a metà novembre si cominciano ad allestire le tipiche luminarie, sia nelle strade che nelle case, negli uffici, nelle scuole e via dicendo. Per non parlare poi delle decorazioni e forniture dei negozi e centri commerciali: un discorso che non si distanzia molto da quello di tantissime altre realtà occidentalizzate (e americanizzate).
È però la prima domenica d’Avvento che sancisce l’avvio del conto alla rovescia: è in quel weekend che i più tradizionalisti, forse sorseggiando un bicchierino di glögg e mangiando i biscotti allo zenzero (pepparkakor) magari fatti in casa, accendono per la prima volta le luci, con in testa le stelle moraviane ed il candelabro a quattro bracci (in cui le candele – da accendere gradualmente – rappresentano le settimane che separano da Natale).
Viene poi il turno dei classici alberi di Natale. Difficilmente (almeno nelle dimore private) si opta per il più comodo, ma decisamente meno romantico, albero di plastica: in Svezia, vista anche l’enorme produzione naturale, è l’abete rosso a farla da padrone. Nei mercati, nelle piazze ed in altri punti strategici delle città, è possibile acquistarlo ad un prezzo che si aggira mediamente attorno alle 500 corone svedesi.
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Le tradizioni del Natale in Svezia



Carolina Romare/imagebank.sweden.se
Chiaramente, dal punto di vista religioso ed ecclesiastico, la data più importante rimane quella del 25 dicembre. Ma, come anticipato, il Natale in Svezia si festeggia a tutti gli effetti il giorno della vigilia. Il perché è da ricercare in una vecchia e lontana consuetudine: quando l’orologio meccanico ancora non esisteva, si era soliti far cominciare il giorno nuovo al calar del sole, e non a mezzanotte come ormai siamo abituati. Eccezione non faceva il giorno di Natale che cominciava, quindi, la sera del 24 dicembre.
Le convenzioni sulla misurazione del tempo sono cambiate. Ma non le tradizioni: è per l’appunto alla vigilia che le famiglie svedesi si incontrano (una delle poche volte dell’anno), solitamente per pranzo, per scambiarsi i regali e soprattutto per consumare lo julbord a base di aringhe, prosciutto, salsicce ed altri cibi preparati solo per l’occasione.
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In molte famiglie, poi, è tradizione accendere la tv alle tre del pomeriggio, soprattutto se si hanno bimbi in casa: è l’ora di “Paperino ed i suoi amici augurano un Buon Natale”. Un imperdibile appuntamento per milioni di svedesi. Ne abbiamo parlato più in dettaglio in questo articolo! In molti casi i regali natalizi vengono consegnati dopo la fine del programma.
Altre tradizioni natalizie
Jultomten, il babbo Natale svedese



Nils Keyland – Nordiska museet
Babbo Natale esiste! Ed esiste anche in Svezia, benché la sua figura sia stata spesso – soprattutto in passato – rappresentata con altre sembianze rispetto al nostro classico “Santa Claus”. Anche in questo caso, siamo davanti ad una piccola contaminazione culturale: i folletti, tanto presenti nella mitologia e nella tradizione popolare nordica (prevalentemente con il nome di tomtar o nissar), a partire dal 1800 sono stati inevitabilmente influenzati da altre mode continentali tra cui, ovviamente, quella del Babbo Natale. Detto in altri termini, Babbo Natale altro non è che una sorta di (grande) folletto. Ed ecco spiegato anche il nome Jultomten, il folletto di Natale.
Prima della nascita di questa figura, in Svezia i regali venivano consegnati da un uomo vestito da caprone (julbock), un simbolo già esistente in altre e distinte tradizioni precedenti. Caprone che è tuttora presente fra i simboli e le varie decorazioni natalizie: molto comune, ad esempio, quello realizzato in fieno in varie misure.
Julklappar, i regali natalizi
Sia che sia il caprone, o Babbo Natale, o qualsiasi altra identità, il concetto non cambia. Anche qui in Svezia si fanno i regali di Natale, julklappar. Molto curiosa è la parola stessa: att klappa significa letteralmente “battere, bussare”, jul – come già specificato – significa “Natale”. Ma cosa c’entra allora questo “bussare natalizio” con i regali? Presto detto. Il tutto si rifà ad una vecchia tradizione proveniente dalle campagne svedesi: i giovani, il giorno della vigilia, erano soliti bussare alle porte dei villaggi e lasciare un pezzo di legno o una figura in fieno accompagnati da un messaggio che spiegava il motivo del “dono”. Il messaggio poteva essere scherzoso, romantico, ma anche cattivo. Per questo motivo la sfida era non farsi scoprire: tutto doveva rimanere segreto. In altri casi, il biglietto indicava dove si sarebbe trovato il regalo vero e proprio, come in una sorta di caccia al tesoro.
In passato ci si scambiava spesso dei doni confezionati a casa. Anche in Svezia la moda sempre più spasmodica di acquistare i regali si è affermata dopo la Seconda Guerra mondiale.
Le cassette della posta natalizie
Le poste svedesi-danesi, Postnord, nelle settimane precedenti il Natale distribuiscono nelle città delle cassette della posta riservate alla corrispondenza natalizia con relativo francobollo di Natale (che ogni anno cambia e che è leggermente più economico di quello normale). Queste cassette si distinguono dalle altre per il colore (ovviamente sono rosse, invece che gialle o blu) e hanno la scritta julbrevlåda per evitare equivoci. Chiaramente si tratta di una strategia pensata dalle stesse poste per selezionare la corrispondenza già in partenza e per dare priorità…alla posta “normale”!



Ma c’è di più: esistono delle altre piccole cassette, ad altezza bimbo, riservate alle migliaia di letterine che i bambini scrivono a Babbo Natale. Basta scrivere il suo indirizzo nella busta ed il gioco è fatto. Qual è? Tomten, 173 00 Tomteboda (località che esiste davvero a nord di Stoccolma e che ospitava, sino a qualche anno fa, il terminale delle poste svedesi). E se si aggiunge il mittente, Babbo Natale risponde per davvero!
Il calendario dell’Avvento
Il calendario dell’Avvento non ha bisogno di presentazioni, viste le svariatissime forme esistenti nel mondo. In questo articolo, però, abbiamo parlato di due calendari d’Avvento particolarissimi qui in Svezia: quello televisivo e quello vivente!
Visita guidata della Stoccolma natalizia
StockholMania Tours, per tutto il periodo natalizio, organizza una visita guidata a tema molto suggestiva: Le Luci di Natale. Un modo divertente per conoscere due dei principali quartieri di Stoccolma (nello specifico il centro storico e la City) e, al contempo, tuffarsi nella più autentica atmosfera natalizia svedese con racconti, curiosità, tradizioni. Il tutto circondati dalle miriadi di luminarie natalizie (alcune veramente imponenti!) sparse per la città.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata al tour!
Immagine di copertina: Hans Strand/Folio/imagebank.sweden.se