Quella tra l’11 ed il 12 maggio 1971 fu una notte piena di tensione a Stoccolma. Una notte che, da vari punti di vista, costituì uno spartiacque tra il prima e il dopo. Una notte che ricordò ai “potenti” che no, non potevano sempre vincere loro. Fu la notte della lotta degli olmi.
Norrmalmsregleringen e malcontento popolare.
A partire dagli anni ’50, gran parte del vecchio quartiere di Klara (costruito attorno alla omonima chiesa) fu vittima di un enorme processo di restyling urbanistico (Norrmalmsregleringen) che ne cambiò per sempre la fisionomia e ne cancellò l’anima originale: la forza dirompente della modernità si scatenò contro la bellezza autentica di vicoli ed edifici antichi, il pragmatismo prese a schiaffi la memoria storica e culturale, bistrattata fu la genuinità popolare.
Tra i numerosi progetti di sviluppo cittadino dell’epoca (sacrosanti, per carità, chi scrive è assolutamente favorevole al progresso) ci fu la costruzione della Tunnelbana, la metropolitana di Stoccolma. La terza linea progettata fu quella che poi prese il colore e nome “blu”: inaugurata nel 1975, lunga più di 25 chilometri, la tratta collegava (e collega) la parte nord-occidentale della città e del suo hinterland con il centro cittadino. Capolinea sono Hjulsta e Akalla da una parte, Kungsträdgården dall’altra.
Gli olmi di Kungsträdgården e le proteste.
Ecco. Kungsträdgården. Il celebre parco cittadino a cavallo tra la parte antica e quella moderna della città, quello più antico della nostra capitale. Uno dei punti d’incontro più frequentati dalla cittadinanza, oggi come allora. Nella parte più a sud di questo giardino (dedicata al re Karl XII) c’è un gruppo di 14 olmi che circonda una piccola “casa del tè”. Ebbene, l’ingresso alla nuova stazione della metropolitana doveva – secondo i progetti originali – essere costruito proprio qui: al posto di questi 14 olmi secolari. Più volte etichettati come “vecchi” e “malati” dal responsabile dei giardini comunali Holger Blom…
In tanti alzarono da subito la voce: non bastava aver distrutto il vecchio quartiere di Klara? Che bisogno c’era di costruire l’ingresso della metro proprio in quel punto? Le orecchie delle autorità e degli attori direttamente interessati fecero ovviamente finta di niente: ciò che era deciso, era deciso. Stop.
La lotta degli olmi: 11 e 12 maggio 1971.
Poi successe l’inaspettato. La notte tra l’11 ed il 12 maggio 1971 cominciò a spargersi la voce dell’imminente abbattimento di questi alberi. Fu il gruppo d’azione ambientalista “Alternativ stad” (città alternativa), già da qualche anno “guardiano” della zona, ad organizzare una catena di telefonate (eh no, i social network non esistevano ancora!) che in pochissimo tempo richiamò sul posto circa 2000 stoccolmesi. Uomini e donne di tutte le età. Da tutte le zone della città e di tutte le estrazioni sociali. Tutti con un solo obiettivo: fermare i lavori.
Alle 3 di notte gli operai del comune, scortati da circa un centinaio di poliziotti, misero in funzione le motoseghe e cominciarono a attaccare i poveri olmi. Era troppo: la folla circondò gli operai, qualche manifestante riuscì ad arrampicarsi sugli alberi, la polizia sguinzagliò cani e manganelli. La situazione precipitò velocemente ed il rischio che degenerasse ancor di più era più che reale: valeva veramente la pena rischiare delle vite umane per uno stupido ingresso della metro? Certo che no.
Dopo qualche minuto arrivò la svolta. I lavori vennero bloccati. Per sempre.
La festa dei giorni successivi fu grande. Furono organizzati comizi e concerti improvvisati a cui parteciparono intellettuali ed artisti più che conosciuti. Tra essi il celebre cantastorie Cornelis Vreeswijk (che nell’occasione incise, insieme ad altri, un album live chiamato “Låt almarna leva” – Lasciate vivere gli olmi), lo scrittore Vilhelm Moberg (che offrì dei panini ai “guardiani” degli alberi), ed anche il coro del Teatro dell’Opera cantò dal balcone dello stesso teatro (che dà sul parco).

Cosa è successo dopo.
Dopo la “lotta degli olmi” (almstriden, in svedese, così è passato alla storia questo episodio), la politica fu costretta poco tempo dopo a tornare sui suoi passi, a riconoscere la vittoria dei cittadini e a ridimensionare drasticamente i piani di rinnovamento urbanistico della zona. Fu una svolta importantissima per la città e per la democrazia cittadina che ancora viene ricordata annualmente.
In ogni caso, l’ingresso della metropolitana fu spostato di qualche decina di metri e aperto nel 1987. Ma i “vecchi” e “malati” olmi di Holger Blom, loro no, non si sono spostati: dopo cinquant’anni, benché un po’ acciaccati, circondano ancora la “casa del tè”.
Immagini d’epoca.
Ecco un video con le immagini di quei giorni. E la cover della celebre “Power to the people” di John Lennon, “Almarna åt folket” del gruppo svedese Envoys.
foto di copertina: Lennart af Petersens - https://stockholmskallan.stockholm.se/post/22588