È il 25 luglio 1968, siamo a Visby, città principale dell’isola baltica di Gotland. Il ministro dell’istruzione (futuro leader socialdemocratico e primo ministro) Olof Palme è in vacanza sulla vicina isola di Fårö. A Visby c’è anche il ministro dell’industria Krister Wickman.

La sezione del Partito Socialdemocratico locale non si lascia sfuggire l’occasione. Non è cosa di tutti i giorni avere a disposizione due alti rappresentanti della politica nazionale e del partito: si procura un autocarro, ci installa un microfono e due megafoni, appende il cartello “Socialdemocrazia garanzia per il futuro”, ed invita Olof Palme a tenere un discorso davanti a qualche migliaio di persone nel parco cittadino di Almedalen. Anche Wickman parla alla folla.
È l’inizio di una manifestazione che nei decenni a seguire diventa una delle maggiori kermesse del suo genere a livello mondiale: la settimana di Almedalen. Un evento che da socialdemocratico si è trasformato, sin dai primi anni, in un’importante vetrina anche per altri attori. Tuttora, ogni ventisettesima settimana dell’anno, i maggiori rappresentanti dei partiti politici svedesi, gruppi di interesse e altre organizzazioni si riuniscono per discutere di politica e società.
Il tutto, attualmente, dura sette giorni in quanto sette sono i partiti che siedono in Parlamento nella presente legislatura. I partiti organizzano comizi, seminari e conferenze stampa, ma anche altri eventi correlati. Inoltre, chi possiede determinati requisiti può iscriversi alla manifestazione come organizzatore e ideare e predisporre il proprio seminario o incontro. Ogni anno si contano migliaia di iniziative di vario genere che richiamano centinaia di migliaia di interessati, anche perché ciascuna iniziativa ha carattere gratuito.
Quest’anno la Settimana di Almedalen, tuttora in corso, ha particolare importanza: il prossimo settembre la Svezia si appresta a tornare alle urne per le sue puntuali elezioni politiche. E misurare gli umori di Almedalen potrebbe essere importante per pianificare gli ultimi mesi di campagna elettorale. Staremo a vedere.