
Uno dei temi caldi dell’attuale campagna elettorale svedese riguarda il così chiamato “Passaggio Stoccolma” (Förbifart Stockholm): un enorme snodo della principale autostrada del Paese, la E4, che dovrebbe collegare il sud ed il nord della contea di Stoccolma senza passare nelle immediate vicinanze del centro cittadino.
Si tratta di un progetto epocale, unico al mondo nel suo genere. Per un costo che si aggira attorno ai 28 miliardi di corone, i disegni prevedono 21 chilometri totali, di cui 17 costituiti da tunnel piazzati ad una profondità massima di 65 metri. Anche sotto il lago Mälaren, ovviamente.
Le polemiche che hanno accompagnato questo progetto sono state – da subito – aspre e continue ed hanno trovato nuova linfa nei giorni scorsi, all’avvio ufficiale dei lavori. Poco importa se sono ancora in corso accertamenti ambientali e amministrativi, si è detto. La decisione è ormai stata presa ed i finanziamenti sono pronti.
Le obiezioni maggiori sono arrivate da Miljöpartiet (il partito dei verdi) e da Vänsterpartiet (il partito della sinistra): secondo il loro punto di vista, le conseguenze negative ai danni dell’ambiente ed una spesa così ingente non sono totalmente compensati dall’effettiva utilità del progetto.

Vero è che la situazione del tratto autostradale cittadino (soprattutto lo snodo di Essinge) costituisce un grosso problema in tema di traffico e smog, ma è anche vero che – dati alla mano – il numero di autovetture a Stoccolma è in diminuzione, soprattutto da quando è stata introdotta una tassa/pedaggio per veicoli e mezzi pesanti che fanno ingresso in città. Ma, visto che il traffico in entrata e in uscita dalla città è prevalentemente pendolare (e solo in minima parte è di “passaggio” tra nord e sud della contea), occorrerebbe – secondo i due partiti ed altre organizzazioni ambientaliste – investire di più nel servizio di trasporto pubblico e cercare di ridurre al minimo le emissioni di Co2 esistenti, piuttosto che proseguire con i lavori del Passaggio e magari incentivare l’uso dell’automobile.
I restanti partiti politici (coalizione di centrodestra e Socialdemocratici) hanno un parere diametralmente opposto: la riduzione del traffico cittadino degli ultimi anni è da collegare alla crisi economica e non ad una particolare sensibilità ambientalista. Il traffico, dunque, aumenterà di nuovo e la necessità di costruire il Passaggio si fa ogni giorno più urgente. E poi, ormai è troppo tardi per tornare indietro.
Troppo tardi o meno – e qui entra in ballo l’attuale campagna elettorale -, la preoccupazione dei partiti al governo (in testa Moderaterna del Primo Ministro Fredrik Reinfeldt) è che, in caso di un (molto possibile) cambio al timone della Svezia, il progetto del Passaggio possa essere accantonato e rinviato a data da destinarsi. Le differenze interne tra gli attuali partiti di opposizione sono – come detto – abbastanza sostanziali e, vista la precaria stabilità su cui (probabilmente) si formerà il prossimo governo, la questione “Förbifart Stockholm” potrebbe svolgere un ruolo significativo.