L’isola di Kungsholmen, la seconda per estensione nel centro cittadino di Stoccolma, incornicia il lago Mälaren a nord-ovest della città.
Letteralmente il suo nome significa “isola del Re” e difatti fu una delle ultime zone sotto egida della Corona svedese a passare all’amministrazione cittadina. Si tratta di un quartiere composito, formato da diverse zone che si distinguono bene le une dalle altre, per vari motivi: nonostante la sua storia affondi le sue radici nel 1500 (allorché l’isola veniva utilizzata dai monaci francescani per far pascolare il bestiame – da qui il vecchio nome Munklägret), ciò che vi troviamo attualmente è tuttavia abbastanza recente. Difficilmente sono presenti tracce precedenti al 1700.
Quest’isola è stata coinvolta a tutti gli effetti nel processo di industrializzazione della città: era qui che, soprattutto nel XIX secolo, si stabilirono diverse ed importanti fabbriche che contribuirono alla crescita demografica della zona. Dai primi anni del Novecento, tuttavia, cambiarono le esigenze: le fabbriche vennero delocalizzate, i poveri insediamenti operai spazzati via e le nuove ventate di modernità poterono trovare terreno fertile: non è un caso che alcuni dei principali esempi architettonici di tutta Stoccolma siano stati edificati proprio qui. Tre esempi: il maestoso Municipio, Stadshuset; il tribunale, Rådhuset; la sede della Polizia, Polishuset.